No Tav, assalto nella notte a Chiomonte Molotov contro gli agenti Alfano: volevano uccidere
Bottiglie molotov contro gli agenti, cancelli chiusi per bloccare ogni via di fuga, un compressore incendiato: 15 minuti di guerriglia ben organizzata quella condotta dai “No Tav” al cantiere di Chiomonte. Organizzata e a tal punto pericolosa da far ritenere al ministro dell’Interno Alfano che ci fosse una volontà di uccidere. “Forse potevano e volavano uccidere”, ha infatti detto Alfano. “Ma lo Stato non si fa intimorire, noi andremo avanti con la realizzazione della Tav e useremo tutti i fondi europei”.
L’attacco è iniziato poco dopo le tre del mattino. Nei boschi si sono materializzati circa una trentina di individui vestiti di nero, un gruppo anarchico ambientalista secondo gli investigatori, che hanno sparato razzi, molotov, fumogeni con un mortaio. Poi hanno legato con delle catene chiuse con dei lucchetti i cancelli del cantiere per impedire l’uscita degli agenti di polizia che presidiavano la zona, e hanno cominciato a lanciare bombe carta verso gli agenti.
Un gruppo ha quindi raggiunto il compressore posizionato davanti al tunnel della Maddalena e ha appiccato il fuoco distruggendolo per poi scomparire nella boscaglia.
In un blog dei No tav è apparso anche una minaccia ai lavoratori del cantiere:
Gli operai che lavorano al cantiereTav di Chiomonte hanno compiuto una ”scelta egoista” che li ”mette fuori dalla comunita”’ e ”li condanna a una difficile
convivenza con il territorio”.
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