Bimbo di 11 anni in fin di vita accoltellato dall’amico di 20 anni
Accade in un piccolo paese in provincia di Mantova, a Bodeno di Gonzaga, l’ultimo episodio di quella che è ormai diventata una vera e propria emergenza quotidiana. Un’escalation di violenza che colpisce donne e bambini, i più deboli, e che spesso viene perpetrata da carnefici che hanno la stessa età della vittima o poco di più. Come in questa vicenda che comincia come una normale litigata tra ragazzi.
Il più piccolo ha appena 11 anni, ed è di origine cinese, al pari del suo amico di vent’anni. Sono soli in casa, in un paesino alle porte di Mantova, quando cominciano a litigare. Improvvisamente però Hu Shuanghui, 20 anni, residente a Reggiolo (Reggio Emilia) impugna un coltello e si accanisce sul bambino. Sono i parenti, al piano di sotto, ad accorgersi di quanto stava accadendo.
Immediatamente l’11enne è stato trasportato all’ospedale di Suzzara da dove, considerate le sue gravissime condizioni, è stato trasferito in eliambulanza a Brescia e ricoverato in rianimazione pediatrica.
Lui, il suo aggressore, non ha proferito parola. Si è chiuso in un assoluto mutismo mentre i carabinieri lo arrestavano con l’accusa di tentato omicidio, trasferendolo nel carcere di Mantova. Per terra, nell’appartamento, hanno trovato l’arma con cui il ragazzo ha colpito il suo piccolo amico: un coltello lungo circa 15 centimetri sporco di sangue.
Quest’ultimo fatto di sangue, protagonisti dei minori, è l’ennesima riprova che qualcosa è cambiato nella nostra società, che al di là delle statistiche e dei numeri (che non tengono conto dei reati che non vengono denunciati) tende sempre di più alla violenza. Una violenza dove vittima e carnefice spesso sono entrambi molto giovani, e dove di solito chi soccombe è donna, vista come una proprietà privata, un oggetto di cui disporre e, nel caso, distruggere se non soddisfa le nostre aspettative.
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