Arriva Renzi la Bomba Si salvi chi può
Tranquilli, a salvare l’Italia arriva la “bomba Renzi”, o per dirla come i suoi ex compagni di scuola, Renzi la Bomba. Che non è proprio la stessa cosa visto che il soprannome il piccole Renzi se l’era guadagnato a furia di sparate grosse, chiacchiere rumorose e promesse altisonanti seguite da pochi fatti. Così almeno raccontano gli ex, forse per un pizzico di invidia all’indomani di un successo (è il più giovane Presidente del Consiglio della storia d’Italia) che in pochi avevano predetto.
Certo a sentire il suo programma di governo il sospetto che il vizietto un po’ gli sia rimasto ti viene: pronti partenza via riforma elettorale subito e ogni mese una riforma strutturale. Lavoro e tasse in primis, una rivoluzione che a Berlusconi, tanto per ricordarcelo, non gli è riuscito di fare in vent’anni, e ai governi prima di lui men che meno.
esterni, basti pensare a Fabrizio Barca, su Radio 24 che giustifica il suo rifiuto a far parte del governo Renzi con parole pesantissime: “E’ una cosa che è priva… non c’è un’idea, c’è un livello di avventurismo. Non essendoci un’idea, siamo agli slogan. Questo mi rattrista, sto male, sono preoccupatissimo”. Se è preoccupato lui, figurati come ci dovremmo sentire noi, anche se per il momento, come spesso accade nel nostro Paese, gli italiani non vedono l’ora di consegnarsi armi e bagagli al vincitore Renzi, ossia all’ultima bomba sganciata su di noi. Da noi capita in continuazione: solo negli ultimi mesi l’abbiamo fatto prima con Monti e poi con Letta, astro nascente e subito calante vittima di una politica spietata e reo di aver dato vita e mantenuto in apnea l’inutile governo dei “carini e coccolosi”. Quello che nell’ultimo anno raccontava agli italiani in ginocchio la favoletta del “va tutto bene, la crisi è finita, avete visto che vi abbiamo tolto l’Imu” (moltiplicando le altre tasse, Iva inclusa!)
Appeso secondo tradizione per i piedi Enrico Letta forse destinato ad un precoce oblio (salvo essere ripescato tra qualche anno/mese a bomba ormai scoppiata) ci apprestiamo quindi a salutare l’avvento del governissimo Renzi, il terzo Presidente del Consiglio uscito direttamente dal cilindro della politica e non dalle urne.
Se sarà vera gloria, solo il tempo ce lo dirà. Per il momento permetteteci di essere un po’ scettici se non altro perché almeno per il momento il nuovo esecutivo pare stia per nascere sulle ceneri di quello vecchio, rimettendo in piedi una “larga” coalizione sostenuta tra l’altro dalla simpaticissima coppia Alfano Monti che insieme (e nella migliore delle ipotesi) non rappresentano nemmeno il 10% degli italiani. E con l’appoggio (esterno) di un Berlusconi ben lungi dall’essere morto e sepolto come in molti avevano predetto e pronto a tornare ad azzannare una politica dove i suoi eredi stentano ad essere alla sua altezza. Il ché è tutto da dire.
Sperém…
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