Amnistia? No grazie
Amnistia e indulto? No grazie. Troppo In un Paese dove chi commette un reato è sempre e comunque più tutelato della sua vittima, dove le pene sono sempre miti e le attenuanti concesse anche a fronte di azioni terribili parlare di sconti di pena, amnistia e indulto è una vera e propria offesa nei confronti delle vittime e dei cittadini onesti.
Possibile che i nostri governanti non si accorgono che siamo un Paese che rischia di diventare la barzelletta d’Europa? Possibile che nessuno dei nostri politici non abbia la sensibilità di capire che rimandare a casa gente che ha commesso reati senza peraltro aver risarcito le vittime non è un gesto di clemenza ma di profonda ingiustizia.
Siamo un Paese che non riesce a dare un alloggio popolare a chi ne avrebbe diritto, una casa a chi l’ha persa per colpa del terremoto o delle catastrofi natuali e a questo punto neppure una cella (dignitosa) a chi invece con le sue azioni si è dimostrato indegno di far parte della società civile. Ironia della sorte, tutto questo accade nel momento in cui il settore edilizio avrebbe bisogno di una spinta propulsiva per uscire dalla crisi.Sembra un paradosso, ma è così.
A scanso di fraintendimenti trovo altrettanto vergognoso che un Paese civile come l’Italia si veda sanzionato dall’Europa perché sprovvisto di carceri adeguate. Vergognoso costringere 9 persone a vivere in uno spazio pensato per 4, vergognoso non aver in questi anni predisposto un piano carceri in grado di far fronte ad un dato incontrovertibile, ossia che ormai la metà della popolazione carceraria è extracomunitaria e di conseguenza le prigioni pensate per far fronte alle esigenze di giustizia italiane erano ampiamente sottodimensionate. Vergognoso anche, se me lo concedete, che non si siano adottati strumenti adeguati per “convincere” i Paesi di provenienza dei delinquenti stranieri a riprendersi i loro connazionali e a far scontare la pena nelle loro carceri. Ma questa è una politica per Paesi grandi, non per quelli che fanno di amnistia, indulto e condono uno strumento per ovviare alle proprie mancanze e carenze.
Ecco perché è importante far sentire la nostra ferma opposizione a questi provvedimenti svuotacarceri che avranno come unico risultato il rimettere in libertà criminali piccoli e grandi.
A proposito del differimento della pena (arresti domiciliari): volete un esempio di come funzionino in Italia?
Ebbene, ricordate l’esecuzione a Milano di quella coppia di coniugi freddati in maniera spietata a colpi di pistola nonostante la donna tenesse in braccio una bimba di pochi anni (viva per miracolo)? Si è scoperto che si è trattato di un regolamento di conti per motivi di droga. E sapete chi sono gli autori materiali di questa spietata esecuzione? Sono Mario Mafodda, 54 anni con condanne alle spalle per complessivi 25 anni per il peggio che il nostro codice penale possa offrire , e Carmine Alvaro, 41 anni, già agli arresti domiciliari per una rapina. Nelle loro abitazioni (sotto controllo, almeno teoricamente) sono state trovate armi e droga. Complimenti vivissimi, un ottimo esempio di “differimento della pena”
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