2013 l’anno della crisi: Benvenuti in Italia dove un gelato costa 16 euro
Ai quattro turisti spagnoli non deve essere sembrato vero: per 4 coni gelato, da cosumarsi in piedi (e con il pericolo che si sciolga!) la cifra che lo scontrino del bar in Piazza di Spagna a Roma riportava era di 64 euro. Quanto un pranzo completo in un ristorante! Inutilmente, dopo aver pagato, hanno cercato conforto e comprensione negli altri turisti, a loro volta alle prese con il popolo dei furbetti che spreme gli ignari visitatori, dalle false guide turistiche ai taxi a prezzo doppi alle gite con le “botticelle” a cavallo che costano quanto una settimana a Sharm.
La battuta più bella è quella della commessa, che, sorridendo, candidamente ammette: “La scorsa settimana da noi sono entrati due turisti spagnoli che si lamentavano per lo stesso motivo…” Già, chissà perchè.
l'analisi
Giusto per divertimento ho voluto fare il conto di quanto mi è costato fare il gelato in casa domenica scorsa, usando ovviamente prodotti di prima scelta e comprandoli in un supermercato: 0,79 centesimi per 150 cl di panna, 0,30 per 250 cl di latte, 1,50 euro per 5 uova, 0,20 centesimi per 110 grammi di zucchero e 0,89 per la vanillina. Totale, compresa elettricità, meno di 4 euro per 750 grammi di gelato, una media diciamo di 0,80 centesimi per un cono "normale", con due palline. Certo, a questi costi occorre aggiungere tutte le spese che i commercianti devono sostenere, soprattutto quelli che hanno l’attività nelle zone centrali. Ma per quanti sforzi possiamo fare, ben difficilmente arriviamo a superare i 5-6 euro per un cono, un terzo circa di quanto hanno pagato i turisti spagnoli. Nell’anno della crisi, con i consumi che precipitano, l’industria del turismo dovrebbe essere più protetta da simili speculazioni. I visitatori devono essere considerati una risorsa importante, e il loro soggiorno quanto più gradevole, e non una vera e propria mattanza dei tonni. Forse il Comune di Roma, invece di restare in silenzio, dovrebbe intervenire. Già, forse.
direi che non ci sono parole, non so se le autorità, la regione, l’unione commercianti possano far qualcosa per far finire sto scandalo di strozzinaggio dei turisti, di certo non lamentiamoci se poi… cala il turismo straniero e se quando noi andiamo all’estero siamo visti come la peste bubbonica