Morire per (mancanza) di lavoro Ancora suicidi a Salerno e Pisa I familiari “Grazie allo Stato”
Era senza lavoro da due anni l’uomo di 45 anni che, ieri sera, si e’ suicidato a Ponsacco (Pisa) lanciandosi nel vuoto dal sesto piano di un palazzo. Lo hanno riferito i carabinieri che stanno indagando sull’accaduto.
A causa della mancanza di un’occupazione, l’operaio sarebbe caduto in un forte stato depressivo che lo avrebbe portato a compiere il tragico gesto a Ponsacco, dove vivono alcuni suoi parenti. L’uomo, sposato, risiedeva da tempo in un altro comune del Pisano.
Intanto i parenti di un’altra vittima della crisi, Nicola Carrano, che si è impiccato a Salerno perché da un anno non riusciva a trovare lavoro hanno fatto affiggere due manifesti funebri sul territorio comunale e nelle zone vicine, dove l’operaio era conosciuto e stimato. Il primo è istituzionale, come tutti gli altri. Il secondo è un grido di dolore ma soprattutto una straziante denuncia: «Da parte della famiglia Carrano: tutto questo a causa dello Stato. Grazie».
L’uomo, di 62 anni, sposato con moglie e tre figli, era da tempo disperato. Per lui, come riporta il Corriere del Mezzogiorno, il peso del licenziamento era diventato insopportabile. Prima di suicidarsi, ha scritto un biglietto. Poche parole, rivolte alla moglie e ai figli, per spiegare che oramai si sentiva inutile senza poter sostenere economicamente la famiglia. Per lui, che aveva trascorso una vita intera credendo solo nel lavoro, questo era una pena molto più dura della morte.
Anche io sono disoccupata da quasi due anni…….capisco a pieno come ci si sente ……si cerca di tener duro ma a lungo andare la testa sbarella . Non si puo piu’ continuare cosi !!!!! Che dire….un abbraccio forte forte alle famiglie.
Il grido di dolore di chi e’ senza lavoro e’ ignorato dai politici, vecchi e nuovi. Pensionati con trenta mila euro al mese che ci fanno la morale ma non rinunciano ai loro privilegi: diritti acquisti dicono, ma solo per loro. Se poi uno non regge allo sconforto e si suicida, sorridono e dicono : e’ diventato matto. Bruno