Expo 2015 E se Alfano arruolasse il Moige?
Rieccoli i vandali con il volto coperto da cappucci e maschere. Rieccoli i teppisti che hanno fatto del “no” la loro unica forma di dialogo nei confronti del resto del mondo, giovani e meno giovani con tanta voglia di combattere il sistema da dimenticarsi che imbrattare un muro o sfasciare una macchina non danneggia il grande sistema bancario internazionale ma al massimo il condominio o l’automobilista sfortunato. Ebbene, a poche ore dall’inaugurazione ufficiale dell’Expo Milano ha avuto un piccolo assaggio di quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi: scioperi, manifestazioni, contestazioni e devastazioni.
Il copione è sempre lo stesso, il risultato anche. Città violate, muri imbrattati, vetrine sfasciate.
La polizia prima guarda, poi timidamente cerca di contenere senza peraltro riuscirci un manipolo di “scappati di casa” e noi tutti alla finestra con nel cuore un sogno: vedere improvvisamente materializzarsi anche da noi la “mamma di Baltimora” che prende il proprio figlio per un orecchio, gli ammolla due sonori schiaffoni e se lo riporta a casa. Altro che teste di cuoio, il ministro dell’Interno Alfano dovrebbe forse ricorrere al Moige per garantire l’ordine e la sicurezza nelle città: tanto peggio di così non può andare, come ci insegnano anche solo le ultime manifestazioni di piazza dove pochi manifestanti o e persino tifosi ubriachi hanno potuto devastare tranquillamente persino opere d’arte che il mondo ci invidia.
Diciamo subito, ad onor del vero, che anche noi in questa occasione, come in tutte le grandi manifestazioni che è toccato all’Italia organizzare, abbiamo davvero fatto di tutto per perdere la faccia. Ritardi, costi lievitati (Padiglione Italia per farsi onore costerà esattamente il doppio di quanto preventivato), lavori bloccati per aziende colluse con la criminalità organizzata, irregolarità nei cantieri e giusto per ricordare a tutto il mondo che siamo primi in Europa (64° nel mondo) in fatto di corruzione arresti per tangenti.
Nel frattempo c’è già qualcuno che si preoccupa: strutture alberghiere e ricettive dichiarano che l’inaugurazione è stata un mezzo flop. Prezzi scontati ma prenotazioni poche. Speriamo che sia solo colpa del tempo incerto e non dei padiglioni incompiuti, degli scioperi e delle devastazioni.
Davvero un bel biglietto da visita per un Paese che ripone in una manifestazione, così tante speranze di poter uscire dalla crisi grazie al suo indotto
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