Milo Infante

blog personale

Il Giramondo

A spasso per l’Italia

A spasso per l’Italia: bastano un buon paio di scarpe e non avere fretta. Occhi spalancati su paesaggi e particolari che sfuggono se l’andamento non è lento, orecchie aperte a suoni ai quali non siamo abituati in città. Ci si prende del tempo, si spegne il cellulare. E poi si fanno i conti con i propri pensieri. Sarà la crisi economica, sarà la voglia di natura, sarà il desiderio di qualcosa di diverso: una vacanza a piedi non è più una questione riservata a camminatori provetti o trekker esperti. Anzi, sta diventando la vera tendenza di quest’estate e, visti i tempi che corrono, lo diventerà sempre di più. Serve spirito d’adattamento e voglia di spingersi un po’ più in là. Alla ricerca di qualcosa di nuovo. Scoprendo, passo dopo passo, che l’Italia è ricca di itinerari affascinanti da percorrere in pochi giorni o settimane. Ecco qualche idea per una vacanza “s-low” (economica e lenta!).

ty

Camminando tra mare e cielo

Da Ventimiglia a Ceperara, da una parte all’altra della Riviera Ligure, partendo dalla provincia di Imperia per arrivare in quella di La Spezia. L’Alta Via dei monti Liguri è composta da migliaia di chilometri di sentieri e mulattiere, tra costa ed entroterra, tra mare e cielo. Un’articolata rete di stradine nascosta (ma ben segnalate dai Cai di competenza), dove per molto tempo (e persino oggi) le vie carrabili non sono mai arrivate (altaviadeimontiliguri.it). Vi si arriva anche partendo dal mare, attraverso una serie di sentieri di raccordo. Una bella ma non troppo impegnativa camminata comincia da Portovenere (l’escursione fa parte del tratto dell’Alta Via delle Cinque Terre, lunga più di 70 chilometri) e porta al Monte Zatta di Levante (sulle cartine è il raccordo n.70 da Colle di Velva). Lungo circa 20 chilometri, tra la provincia di La Spezia e Genova, il percorso può essere diviso in più tappe (l’intero itinerario si percorre in quasi sette ore). A Velva d’obbligo una tappa spirituale al Santuario di Nostra Signora della Guardia (per uno stop rifocillante accanto alla chiesa c’è l’albergo ristorante “Santuario”, tel. 0185.40431). E se proprio il fisico non regge, al Passo del Biscia si incontra la strada asfaltata dove c’è il capolinea della corriera (autolinee Tigullio Trasporti, atpesercizio.it) che porta a Lavagna e Chiavari.

 

Nel regno della veggente Sibilla

Luogo magico e misterioso, dove storia e leggenda si confondono. Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini (www.sibillini.net) è un ambiente selvaggio di oltre 70mila ettari di superficie, a cavallo di Umbria e Marche. Esempio di convivenza tra uomo e natura, crocevia di genti e culture. I suoi luoghi inaccessibili hanno alimentato mirabolanti leggende. Si racconta che in una grotta dell’omonimo monte vivesse la veggente Sibilla: nel Medioevo maghi e cavalieri erranti compivano audaci viaggi fin qui per ascoltare i suoi oracoli. Si dice anche che nel lago Pilato si troverebbe il corpo di Ponzio Pilato, qui portato da una coppia di bufali impazziti. Comunità religiose hanno fondato abbazie e monasteri: l’Abbazia di Sant’Eutizio, a Preci, divenne famosa per la capacità dei monaci di guarire i malati con le erbe di quei monti e fu sede della prima scuola chirurgica. Affascinanti borghi medioevali costituiscono il cuore storico di questo grande polmone verde e raccontano di pastori e agricoltori, pellegrini e gente d’armi che nei secoli hanno abitato o transitato da queste parti. Oggi il Parco è il regno dei naturalisti e di chi pratica sport all’aria aperta (info guide sibillini.it; sibilliniwilderness.it). Da non perdere l’esperienza a piedi sui sentieri del “Grande Anello dei Sibillini”: percorso escursionistico di 120 chilometri,  che si compie in nove giorni di cammino (si dorme nei rifugi) e permette di scoprire l’intera catena montuosa.

Sulle orme dei giganti

Salite alla ribalta internazionale nel mondo dell’«estremo» in quanto terreno di svolgimento dell’epico “Tor des Geants”, le Alte Vie della Valle d’Aosta sono uno dei fiori all’occhiello del trekking nelle Alpi. Gli itinerari si snodano lungo i due versanti orografici del fiume Dora Baltea attraverso 31 tappe, per oltre 250 chilometri complessivi, completando un percorso circolare che permette agli escursionisti di conoscere tutte le vallate e le vette valdostane, godendo di ambienti naturali unici e variegati, fra prati, pascoli, boschi, pietraie, torrenti e laghetti di montagna ad una quota media di 2.000 metri con picchi fino a massimo 3.000 metri di quota. Alla portata di tutti gli appassionati della montagna, possono essere percorse anche per brevi tratti nel corso di escursioni giornaliere della durata di 3-5 ore per ogni tappa oppure nell’ambito di trekking organizzati che prevedono pernottamenti in rifugio o discese nei paesi di fondovalle. L’Alta Via n.1, nota come “Alta Via dei giganti”, conduce da Donnas a Courmayeur attraverso diciassette tappe giornaliere. L’itinerario garantisce agli escursionisti uno scenario incomparabile ai piedi dei massicci del Monte Rosa, del Cervino e del Monte Bianco, raggiungendo vallate e località che hanno fatto la storia dell’alpinismo. L’Alta Via n. 2 è denominata “Alta Via Naturalistica” in quanto buona parte del suo percorso si snoda nei territori del Parco nazionale del Gran Paradiso e del Parco regionale del Mont Avic. L’itinerario conduce da Courmayeur a Donnas, con 14 tappe, offrendo svariati punti di sosta: campeggi, bivacchi, rifugi, alberghi e posti tappa (lovevda.it).

 Leggende delle Dolomiti

Le Dolomiti sono un paradiso di natura incontaminata. Non a caso queste montagne sono parte del Patrimonio Naturale dell’Umanità dell’Unesco. Chi predilige i lunghi percorsi in quota può cimentarsi nel “Trekking delle leggende”, sei giorni tra le Dolomiti di Fassa, dai Monzoni al Sassolungo attraverso Marmolada, Gruppo del Sella e Catinaccio. Tra le Dolomiti di Sesto si sviluppa invece il “Tour delle ferrate della Grande guerra”, sette giorni sulle spettacolari ferrate che toccano i teatri della Grande Guerra nelle Dolomiti, dalla celebre “Strada degli Alpini” alla “Via della Pace” sul Monte Paterno al cospetto delle tre cime di Lavaredo. Basta invece un weekend per cimentarsi nella “Attraversata del Latemar” con partenza dalla Val di Fiemme o da Obereggen (due giorni) o per percorrere l’itinerario “Di rifugio in rifugio” (due giorni) partendo dall’Alpe di Siusi verso il Catinaccio. Si snoda lungo tre giorni invece l’itinerario panoramico “Alla scoperta di Catinaccio e Latemar”, partendo da Obereggen (dolomitisupersummer.com).

Come i pellegrini medioevali

Mistico e spirituale è il cammino lungo la “Via Francigena”, che viandanti e pellegrini compivano nel Medioevo per arrivare a Roma, sulla tomba dell’apostolo Pietro, dal nord Europa (precisamente comincia da Canterbury, in Inghilterra) per poi da Brindisi raggiungere Gerusalemme. L’Italia conta mille chilometri di Via Francigena, tutti disseminati di lasciti culturali, artistici e religiosi ancora visibili che testimoniano come anche lungo questa via religiosa si cementarono le fondamenta politiche ed economiche dell’Europa moderna. E oggi come nei secoli scorsi, su questo percorso continuano a nascere condivisioni, incontri, scambi culturali e spirituali. L’itinerario si divide in 44 tappe di 22 chilometri circa, partendo dal Colle del Gran San Bernardo e passando dalla pianura padana, dal passo della Cisa e dalle colline toscane. Si dorme in rifugi e ostelli (ma è necessario prenotare in anticipo). Dal 1994 è stata dichiarata “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa”, così come il Cammino di Santiago di Compostela. Quest’anno poi c’è un motivo in più per percorrerla: fino a settembre c’è il “Via Fracigena Festival – Collective project 2013”. In programma in sette regioni (Valle d’Aosta,  Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Puglia) oltre 230 appuntamenti fino a settembre (alcuni anche in Svizzera,Francia e in Inghilterra). Un cartellone articolato in cammini ed escursioni, eventi culturali, riti religiosi, rievocazioni storiche e rassegne enogastronomiche, visite guidate, concerti, teatro, e spettacoli di danza (www.viefrancigene.org).