Ecco perché gli italiani disertano le urne
Elezioni 2013: a proposito della fuga dalle urne non credo che i politici italiani dimenticheranno tanto presto il 2013 e le batoste che hanno preso. Precisiamo subito: nulla se paragonato alle legnate che in questi ultimi anni abbiamo preso noi cittadini, spremuti all’inverosimile come limoni da una politica fatta da politici incapaci e tecnici arroganti almeno quanto incapaci.
Non a caso, giusto per fare qualche esempio, siamo il Paese che tassa la prima casa come se fosse un lusso e quello dove la pressione fiscale (ma anche l’evasione) è più alta e quello dove la bolletta del gas e della luce è aumentata di più. Dove la benzina è più cara, l’inflazione maggiore, e il potere economico delle famiglie ridotto all’osso. Da noi un giovane su 3 è senza lavoro, il latte in polvere per i neonati costa il doppio che in Svizzera, negli asili nido non c’è posto e chi avrebbe diritto ad abitare in un alloggio popolare aspetta anni prima di riuscire ad entrare. Per non parlare delle strade: piene di buche,a volte voragini, mentre i mezzi pubblici sono vecchi e inadeguati. Di statali e provinciali non ne parliamo.
Quando piove si allagata tutto e spesso ci scappa il morto (o una strage, come a Genova due anni fa) e quando c’è il sole soffriamo la sete perché i nostri acquedotti sono vecchi e pieni di buchi (al sud più del 40% dell’acqua va persa). Stendiamo un velo pietoso sulle “grandi opere”: sogniamo di realizzare ponti che uniscano il continente all’isola (quello sullo Stretto) ma non riusciamo nemmeno a finire un’autostrada (la Salerno Reggio Calabria) e la Tav Torino Lione chissà mai se riuscirà mai ad entrare in servizio. L’unica cosa che ci riesce bene, anzi benissimo, è la salvaguardia. Noi, non dei beni culturali, non delle nostre coste. Delle auto blu. Il ministro D’Alia ha ancora il coraggio di chiedersi perché al Sud sono molte più che al Nord: in Sicilia è addirittura uno scandalo (sono parole sue, non mie). Gli italiani invece si chiedono perché mai un Governo riesca in una notte a varare la tassa sulla prima casa e non un decreto per eliminare una volta per tutti gli sprechi (in primis proprio le auto blu). Ah, già. Noi siamo quelli che decidono che le Province non servono a niente ma non riescono a cancellarle e che istituiscono una commissione per ridursi lo stipendio che però si dimette “perché è impossibile”. Pazzesco, sai le risate del resto del mondo.
In compenso solo in Afghanistan abbiamo perso 52 ragazzi e spendiamo 4 milioni di euro al giorno per le missioni all’estero dei nostri militari (fonte Tg5), e un signor nessuno come Batman Fiorito (tanto per citarne uno, ma nelle Regioni italiane è uno scandalo diffuso) è riuscito a fregarsi milioni di euro e a comprarsi con i nostri soldi persino un fuoristrada,giusto perché un anno ha nevicato anche a Roma. Meglio di lui, in quanto ad arroganza, quei consiglieri regionali pagati 12mila euro netti al mense che si facevano rimborsare il gratta e vinci, la serata di lap dance e persino il pranzo di nozze della figlia. Complimenti vivissimi.
In questo quadro devastante eccoli, i nostri politici, interrogarsi sul perché la gente non li vota e preferisce passare una domenica a rincoglionirsi davanti alla tv anziché andare a votare. Loro, i politici, incazzosi e arroganti nei dibattiti televisivi, sempre pronti a sbranarsi su chi sia nato prima, l’uovo o la gallina o di chi sia la colpa, dei vecchi governi o dei nuovi. Salvo trasformarsi in carini e coccolosi nei mercati e nelle piazze in cerca di voti come l’ultimo dei vù cumprà. Pensano ancora di riuscire a fregare qualcuno e ignorano (o fingono di ignorare) che chi li vota lo fa solo perché sceglie tra il male minore.
Berlusconi o Bersani (quando c’era), Maroni o Casini, Vendola o Grillo: la politica di questi anni in Italia è tutta un fallimento e le loro facce ne sono la prova. Il miracolo italiano di Berlusconi che si ritrova un Paese schiacciato dallo spread, Monti e i suoi tecnici che dal “Rigor Montis” ci portano in un anno al “rigor mortis”, Bersani che a furia di smacchiare giaguari ha finito per cancellare anche se stesso, Bossi e Maroni che da “Roma padrona” sono arrivati a “Lega Ladrona”, Fini e Casini che tra case a Montecarlo e ribaltoni politici sono finiti ad essere l’ombra di quello che erano e per finire Grillo e il suo Tsunami, ormai ridotto ad una risacca, lui che voleva cambiare l’Italia e che fatica persino a convincere i suoi a motivare i rimborsi spese. A Roma ha preso un terzo dei voti che sperava di prendere ma tranquilli, ha già il rimedio. Comincerà ad andare in televisione (questa l’ho già sentita…)
E noi in mezzo, ad affrontare tutti i giorni i mali di un Paese dove se hai un debito di mille euro con una banca finisce che ti portano via la casa, ma se è lo Stato che ti deve dei soldi (per lavori o perché hai pagato troppo) puoi anche morire prima di ottenerli. Un Paese dove ci vogliono dieci anni per arrivare ad una sentenza in un processo civile ma solo pochi mesi per trasformare una multa per divieto di sosta nel fermo della macchina. Dove chi evade milioni di euro fa lo splendido in televisione e chi ha la residenza all’estero per non pagare le tasse si permette di fare la morale ad operai che guadagnano 800 euro al mese.
E poi qualche politico ancora si chiede perché la gente non va più a votare…
OTTIMO! Ciao.
Analisi perfetta !