Niente licenza fioraio si uccide In 300 assaltano il Comune di Ercolano
Ercolano, Napoli. L’ultimo “no” alla sua licenza di concessione di suolo pubblico per la sua attività di fioraio è stata fatale per un uomo di 60 anni, Antonio F, che questa mattina si è ucciso dandosi fuoco e poi gettandosi dalla finestra dell’ufficio del sindaco di Ercolano, in provincia di Napoli. Trasportato d’urgenza al Cardarelli di Napoli ed è deceduto dopo un’ora dal suo arrivo. La sua colpa, prima di ogni altra, quella di voler vivere onestamente, secondo le leggi. Pagano le tasse come dovrebbero fare tutti i cittadini, a patto che siano messi in condizione di poter lavorare.
Un gesto disperato da parte di un uomo che, senza il suo lavoro e senza la possibilità di guadagnarsi il pane onestamente, non ha più trovato la forza di vivere, e ha preferito la morte, orribile, ad una vita di compromessi, di illegalità, di stenti. Mentre il governo si occupa di come svuotare le carceri piene all’inverosimile (un terzo sono extracomunitari) e di riforme essenziali (il Presidenzialismo) la gente è sempre più disperata e non vede per sé e per la propria famiglia un futuro.
Sotto le finestre del sindaco di Ercolano, Vincenzo Strazzullo, si sono immediatamente radunate oltre 300 persone che stanno cercando di invadere il comune al grido di “Assassino” rivolto al primo cittadino.
Nelle prossime ore conosceremo la storia di Antonio e del suo banchetto di fiori, e forse ne sapremo anche di più delle ragione che hanno spinto l’amministrazione comunale a rifiutare la richiesta di concedergli l’autorizzazione. Per il momento la tensione, ad Ecolano, è altissima
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